A partire dall’VIII secolo a.C. i Greci introdussero in Campania molte varietà di uva e la loro cultura enologica fu poi affermata anche successivamente in epoca romana. Il cambio di tendenza nella viticoltura ed enologia campane avviene negli anni ’80 quando i produttori decidono di investire sui vitigni locali e il territorio che presenta caratteristiche molto variegate. Per vitigni a bacca nera su tutti spicca l’aglianico, uva autoctona probabilmente portata dai Greci. Con questo vitigno si ottiene il Taurasi Docg, grande rosso della regione. Recentemente alcuni vitigni autoctoni, quali il piedirosso, movimentano il quadro ampelografico. Molti, invece, sono i vitigni a bacca bianca presenti: la falanghina che ben si ambienta nel Sannio e in Irpinia, il greco da cui si ottiene il Greco di Tufo Docg, il fiano che trova la sua massima espressione nel Fiano di Avellino Docg, e la coda di volpe vitigno in ascesa nel panorama campano. Una regione con radici antiche che si esprime attraverso i vitigni locali e un territorio vario.
Tenuta Cavalier Pepe
Sant'Angelo All'esca - Avellino